Ho sposato un senzatetto per infastidire i miei genitori: un mese dopo sono tornata a casa e sono rimasta scioccata da ciò che avevo visto.
Quando ho proposto il matrimonio a uno sconosciuto senza fissa dimora, pensavo di avere tutto sotto controllo. Mi sembrava l’occasione perfetta per vendicarmi dei miei genitori, senza vincoli. Non avevo idea di quanto sarei rimasta scioccata al mio ritorno a casa un mese dopo.
Ho 34 anni e i miei genitori non hanno mai smesso di tormentarmi perché pensavano che sarei rimasta zitella e non mi sarei mai sposata. Hanno cercato disperatamente di combinarmi un matrimonio perché desideravano tanto dei nipoti. Poi hanno esagerato: hanno detto che non avrei ricevuto un solo centesimo della loro eredità se non mi fossi sposata entro i 35 anni. Mi restavano solo pochi mesi.
Un giorno, stanca di tutto, vidi un senzatetto che mendicava. Era sporco, ma aveva occhi gentili. Per capriccio, mi offrii di sposarlo. Glielo chiesi chiaramente: sarebbe stato un matrimonio di convenienza. Gli avrei dato un tetto, vestiti e soldi, e in cambio lui avrebbe finto di essere mio marito.
Si chiamava Stan e accettò. Gli comprai dei vestiti nuovi. Tre giorni dopo, lo presentai ai miei genitori come il mio fidanzato, e loro ne furono entusiasti.
Ci siamo sposati. Poi, un mese dopo, è arrivato il giorno che ha cambiato tutto e mi ha regalato lo shock più grande della mia vita.

Era una giornata del tutto normale quando tornai a casa dal lavoro. Entrai in casa e vidi Stan. Ma non era più lo Stan che conoscevo! Non c’erano più i comodi jeans e le magliette che gli avevo regalato.
Indossava invece un elegante smoking nero che sembrava costare più del mio affitto mensile. E in mano teneva una piccola scatola di velluto.
