Ciò che rende queste immagini così uniche è la prospettiva. Girate dal 64 di St. Marks Place, mostrano le torri da nord, un punto di vista raramente catturato prima. Mentre pennacchi di fumo si alzano e gli edifici crollano in un silenzio assordante, la telecamera cattura lo shock onnipresente, come se il tempo si fosse fermato per un attimo. Una scena potente, filmata senza effetti speciali né narrazione, eppure con un’autenticità avvincente.
Dalla sua pubblicazione online, il video di Kei Sugimoto ha suscitato innumerevoli reazioni. Condiviso su YouTube nel luglio 2023, il video è diventato rapidamente virale e ha riacceso il dibattito sull’11 settembre. Su Reddit, le reazioni si stanno moltiplicando: “È incredibile che stiamo ancora scoprendo filmati dopo tutti questi anni”, ha scritto un utente con ammirazione. Altri hanno elogiato la condivisione del filmato e sottolineato l’importanza di preservare la memoria di questi eventi.
Cosa ci ricordano veramente queste immagini
Oltre all’emozione, queste immagini sollevano una domanda cruciale: quanti archivi giacciono ancora inutilizzati nei nostri cassetti o nelle nostre soffitte? Testimonianze visive, catturate sul momento, che possono arricchire la nostra memoria collettiva. Kei Sugimoto ci mostra, senza uno scopo preciso, come ogni frammento del passato possa illuminare la nostra prospettiva sul presente.
Un ricordo prezioso per le generazioni future.
Pubblicando questo video, Kei Sugimoto non cercava un riconoscimento. Piuttosto, il suo gesto getta nuova luce su un evento significativo del XXI secolo. Grazie a lui, una nuova generazione può vedere, sentire e comprendere un momento storico, un momento che molti in precedenza conoscevano solo attraverso racconti o libri di testo.
Perché una semplice scatola dimenticata a volte può contenere un pezzo della nostra memoria condivisa.
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