Qualcosa dentro di me si è rotto, non in pezzi, ma si è aperto.
Sono caduto tra le sue braccia, non a terra.
Dopo quella notte non ho più sofferto di sonnambulismo.
I medici la chiamavano l’ultima battaglia della mente: paura contro sicurezza.
La sicurezza ha prevalso.
Vendemmo la casa grande. Le cure di mio padre erano finite. Ci trasferimmo in una cittadina dove nessuno ci conosceva. Niente sedie. Niente campanelli. Niente guardie. Solo un letto e due persone.
Per la prima volta dormivamo entrambi alla stessa ora.
Anni dopo, quando finalmente dormiva pacificamente, mi sedetti accanto a lui e osservai il suo respiro farsi sempre più debole.
Lui sorrise.
Questa volta non c’era paura.
Lo sapevo: il pericolo era finalmente passato.
La lezione era semplice, ma costosa:
A volte l’uomo che sembra più strano è quello che protegge di più.
E a volte l’unico modo per resistere alla paura è prendere la mano dell’altra persona e sopportarla insieme.
