Inizi irrequieti

Cristiano Ronaldo non è mai stato fatto per stare in classe. Trovava difficile stare seduto, spesso si scontrava con gli insegnanti, e una volta lanciò una sedia per la frustrazione dopo essere stato preso in giro. “Non ero lì per studiare”, confessò in seguito. “Ero lì per giocare a calcio”. Fin dall’inizio, la sua passione era chiara, e ardeva più luminosa di qualsiasi libro di testo.

Un incontro con la fragilità

A soli 15 anni, mentre il suo sogno iniziava a prendere forma, Ronaldo affrontò una terribile battuta d’arresto. I medici scoprirono un battito cardiaco pericolosamente accelerato, che avrebbe potuto porre fine alla sua carriera prima ancora di iniziare. Fu operato e, mentre la maggior parte delle persone avrebbe impiegato settimane per riprendersi, Ronaldo tornò ad allenarsi nel giro di pochi giorni. Quel momento di vulnerabilità divenne la scintilla che accese la sua instancabile determinazione.

La svolta

Nel 2002, lo Sporting CP lo aveva promosso in prima squadra. Un anno dopo, in un’amichevole contro il Manchester United, la prestazione strepitosa di Ronaldo lasciò la squadra inglese sbalordita. I giocatori dello United convinsero Sir Alex Ferguson a ingaggiarlo, e lui lo fece. Nel 2003, Ronaldo si unì al Manchester United per 12,24 milioni di sterline, una cifra record per un adolescente.

Sotto la guida d