Nel 2025 cresce la tendenza a scegliere nomi ispirati al crimine: l’influenza di serie TV e podcast

Secondo SJ Strum, esperta di onomastica e autrice specializzata per BabyCentre, la scelta di questi nomi non è necessariamente legata all’ammirazione per figure criminali. Piuttosto, spiega l’esperta, “molto spesso questi nomi vengono assorbiti in maniera inconscia tramite la cultura pop, alimentata da serie televisive, podcast e contenuti virali”. È il risultato dell’enorme successo degli anti-eroi nella narrativa hollywoodiana: documentari e film che restituiscono una dimensione umana, a volte affascinante, anche a personaggi controversi e pericolosi.

Si pensi ad esempio a Zac Efron nei panni di Bundy nel film “Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile” (uscito in Italia con il titolo “Ted Bundy – Fascino criminale”) o alla diffusione globale della storia di Anna Delvey tramite Netflix.

True crime come intrattenimento di massa
Il volto televisivo di Ted Bundy, giustiziato sulla sedia elettrica alla fine degli anni ’80, è oggi noto a molte persone nate dopo i suoi crimini.

L’ascesa dei podcast e dei documentari sul true crime ha trasformato drammi reali in contenuti di largo consumo. Gli esperti segnalano come questa esposizione continua contribuisca a “normalizzare” certi nomi, staccandoli dal contesto criminale originario. Così, Arthur non evoca più un sospetto omicida ma risulta elegante e vintage, mentre Teddy sembra semplicemente un vezzeggiativo tenero. “È una dimostrazione concreta di quanto la cultura possa influenzare il linguaggio e, a cascata, anche le decisioni in apparenza più personali come quella del nome da dare a un figlio”, conclude Strum.