Il nome del riso in cagnone non rende molta giustizia alla ricetta: “cagnon” è il termine diffuso nei dialetti del nord per indicare le larve di insetto, a cui assomiglierebbero i chicchi di riso dopo essere stati bolliti.
Quella del riso in cagnone è in realtà una preparazione tanto semplice quanto soddisfacente: è perfetta quando avete voglia di un piatto goloso e genuino che affonda le sue radici nella tradizione contadina.
Il riso in cagnone non è un risotto: non solo non è prevista la mantecatura con burro freddo, ma il riso – per questa ricetta vi consigliamo la varietà baldo – viene semplicemente bollito e poi scolato, infine condito con burro fuso profumato con aglio e salvia croccante.
Una curiosità: sapete che il riso in cagnone è la preparazione tipica con cui si servono i filetti di pesce persico sul Lago di Como?
Come preparare: Riso in cagnone
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1 Per preparare il riso in cagnone in un pentolino fate fondere il burro con uno spicchio di aglio schiacciato e qualche fogliolina di salvia. Lasciate soffriggere dolcemente finché l’aglio sarà dorato e la salvia croccante, poi rimuoveteli e teneteli da parte. Nel frattempo, fate bollire il riso in abbondante acqua salata, poi scolatelo.
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