Una coppia sostiene che il ristorante li abbia puniti per “cattiva genitorialità”, ma il proprietario del ristorante rivela la verità

Intervistato dalla stampa locale, Julien, il proprietario, si attiene pienamente alla sua politica. Sì, il menù menziona un supplemento per  “adulti non in grado di essere genitori “, anche se l’importo esatto non è specificato. E no, non è uno scherzo.

Spiega di aver introdotto questa misura durante la pandemia, dopo una visita particolarmente frenetica:

“Entrò una famiglia con nove bambini. I più piccoli correvano in giro, disturbando gli altri clienti. Dissi semplicemente ai genitori che era inaccettabile. Quel giorno non aggiunsi nemmeno un supplemento. Ma fu allora che nacque l’idea.”

Secondo lui, non si tratta di prendere di mira i bambini, ma di ricordare agli adulti le loro responsabilità.  “Vogliamo che i genitori facciano la loro parte “, insiste.

Genitori esausti o clienti esasperati: un dibattito divisivo

Non sorprende che questa politica abbia suscitato reazioni molto contrastanti. Sui social media, i commenti si stanno moltiplicando. Per alcuni, è una “grande idea” che potrebbe contribuire a riportare un po’ di calma nei luoghi pubblici. Per altri, è una misura “anti-famiglia”, che induce sensi di colpa, persino umiliante.

Léna, una cliente che abbiamo incontrato lì, non ci può credere:

“È pazzesco. I bambini sono carini, vero? Non puoi sempre controllare tutto.”

Ma Chloe, un’altra ospite, lo vede come un promemoria necessario:

“Un ristorante non è un parco giochi. È bene che alcune persone stabiliscano dei limiti.”

Tra il fastidio e il bisogno di respirare

Siamo onesti: ogni genitore ha vissuto quel momento imbarazzante in cui il proprio figlio si agita un po’ troppo… in pubblico. E a volte, nonostante i loro sforzi, nulla sembra calmare la situazione. È forse questo un motivo per tirare fuori la carta di credito come punizione? Il dibattito è aperto.

E tu, se un ristorante ti facesse pagare una “multa parentale”, la troveresti abusiva… o giustificata?