La prima notte delle nostre nozze, quando ho visto il corpo di mia moglie disteso lì, ho tremato e in quel momento ho finalmente capito perché la sua famiglia mi aveva regalato una villa sul lago.

La prima notte di nozze, quando ho visto il corpo di mia moglie disteso lì, ho tremato. In quel momento, ho finalmente capito perché la sua famiglia mi avesse regalato una villa sul lago del valore di quasi due milioni di dollari, semplicemente perché avevo sposato un povero come me…

Quando entrai nella suite nuziale, la luna si rifletteva come un vibrante nastro argentato sul lago di Como.

Non riuscivo ancora a credere che quel posto, una villa da quasi due milioni di dollari, un regalo della famiglia di mia moglie, fosse ora casa mia.

Io, ingegnere senza fortuna, figlio di un meccanico e di un maestro in pensione, ero sposato con Clara Vannini, figlia unica del più potente magnate immobiliare del Nord Italia.

Clara era seduta sul bordo del letto, vestita con un abito di seta che le copriva a malapena la pelle pallida.

Mi sorrise, ma i suoi occhi… non avevano la brillantezza di una donna innamorata.

I suoi occhi erano stanchi e rassegnati, come se si stesse preparando all’inevitabile.

“Stai tremando”, dissi per rompere il silenzio.

«Anche tu», mormorò.

Mi avvicinai lentamente.

continua nella pagina successiva