Cosa significa realmente la scritta “WC” sulle porte dei bagni?

È un acronimo che si vede ovunque: sulle porte dei ristoranti, nelle stazioni ferroviarie, negli hotel, sugli aerei… Eppure, per molti, conserva ancora un certo mistero. Cosa significa veramente WC? Perché usiamo queste lettere invece di dire semplicemente “toilette” o “bagno”? Ecco un piccolo indizio: la risposta è più storica (e un po’ divertente) di quanto si possa pensare.

Lezione di inglese d’epoca: “Water Closet”

“WC” sta per  Water Closet . Questa espressione deriva dall’Inghilterra, in un’epoca in cui il water veniva installato in una piccola stanza chiusa, spesso separata dal bagno. E poiché lo scarico era un’innovazione chic alla fine del XIX secolo, si parlava di un gabinetto con l’acqua… da qui “Water Closet”.

Da allora, l’espressione si è diffusa, soprattutto nei luoghi pubblici o turistici, dove  “WC” è quasi universalmente riconosciuto . Anche se, diciamocelo, pochi pensano a un ripostiglio quando aprono quella porta…

Perché non semplicemente “toilette” o “bagno”?

Ottima domanda! E le risposte variano a seconda del Paese. In Francia, “toilettes” è la parola più comune e cortese. “Salle de bains”, invece, implica la presenza di… una vasca da bagno, cosa che raramente si verifica nei bagni pubblici. Altri Paesi usano termini come “restroom” (stanza per il riposo), “bathroom” (anche senza vasca!) o persino “lavatory” (luogo per lavarsi).

Inutile dire che queste parole possono creare confusione… e causare situazioni comiche all’estero.

Espressioni da tutto il mondo (a volte molto creative)

Il termine “toilette” varia notevolmente a seconda delle culture: