Paralisi del sonno: cause, sintomi, rischi, trattamenti

Sebbene colpisca principalmente le persone affette da narcolessia, la paralisi del sonno può occasionalmente colpire la popolazione generale. Sebbene spaventosa, non è pericolosa. Concentratevi sulla paralisi del sonno.

L’articolo è stato corretto e convalidato dalla Dott.ssa Anne-Christine Della Valle.

Paralisi del sonno: definizione
Secondo i dati del rapporto sul sonno presentato al Ministero della Salute nel 2006, tra il 25 e il 60% dei francesi è affetto da paralisi del sonno almeno una volta nella vita. Si stima che la paralisi del sonno sia ricorrente solo nello 0,3-6,2% della popolazione generale. La paralisi del sonno è estremamente angosciante quando si verifica, poiché a volte è accompagnata da allucinazioni e può essere il sintomo di una patologia sottostante o di un grave disturbo del sonno. Saperla riconoscere consente un trattamento precoce.

Come suggerisce il nome, la paralisi del sonno è caratterizzata dalla completa incapacità di parlare, muoversi o reagire durante il sonno. Tuttavia, il termine “paralisi del sonno” può essere fuorviante. Infatti, la paralisi del sonno non si verifica durante una fase di sonno profondo, bensì durante una fase di sonno REM, sia al momento dell’addormentamento che, al contrario, al risveglio. A seconda del momento in cui si verifica, la paralisi del sonno viene definita:

La paralisi ipnogomica si verifica quando la persona si addormenta;
la paralisi ipnopompica si verifica quando la persona si sveglia.